Salute Sette Acaya Acquarica del C. Acquarica di Lecce Alessano Alezio Alliste 

Zanzara killer, è psicosi. L'infettivologa: "Nel Salento nessun allarme, ma monitoriamo la situazione"

Le zanzare portano il virus West Nile in Italia, ecco come difendersi. L’infettivologa Bascià: “Nel Salento non c’è allarme virus West Nile, ma il nostro sistema sanita...

Le zanzare portano il virus West Nile in Italia, ecco come difendersi. L’infettivologa Bascià: “Nel Salento non c’è allarme virus West Nile, ma il nostro sistema sanitario comunque mantiene alta la guardia”.  La febbre del Nilo emigra in Italia: sono già dieci i casi in Veneto dall’inizio dell’estate. I morti salgono a due, l’ultimo decesso in provincia di Verona: si tratta di un 79enne, dopo il caso di un 77enne morto a Ferrara. A farne le spese sono i soggetti più fragili. Non si tratta della zanzara tigre: la variante 2 del West Nile viene trasmessa da normalissime zanzare. Il virus  attraversa il Po, secondo gli studi degli esperti, e si spera che il fenomeno resti circoscritto in quelle zone. E’ necessario stare attenti al tramonto: è il momento in cui questi insetti colpiscono di più. La malattia viene dall’Africa, per la precisione dall’Uganda, sulle sponde del Nilo Occidentale. Sono gli uccelli a fungere da serbatoio del virus: uomini, cavalli e altri mammiferi possono essere infettati attraverso le punture di zanzare che entrano in contatto con il sangue dei volatili. L’infezione umana nella maggior parte dei casi non dà problemi: raramente provoca una pericolosa febbre, oppure un’encefalite che può essere letale. Nel 1996 in Romania esplose un’epidemia di West Nile, ma all’epoca si trattava della variante 1. Con la variante 2, quella che oggi si sta diffondendo in Italia, hanno avuto a che fare in passato la Grecia e l’Ungheria. In realtà, gli studiosi pensano che la variante 2 di questo pericoloso virus abbia raggiunto l’Italia ben dieci anni fa.  QUALCHE NOTIZIA SUL VIRUS DEL NILO OCCIDENTALE Il virus del Nilo Occidentale è un arbovirus (che solo saltuariamente infetta l’uomo) della famiglia Flaviviridae: lo stesso genere di cui fanno parte il virus della febbre gialla, quello dell’encefalite di Saint-Louis, il virus dell’encefalite di Murray Valley e quello dell’encefalite giapponese. Si tratta di una malattia che ha attraversato l’Africa, per spostarsi in Medio Oriente, India e, infine, in Europa. La prima volta il virus fu isolato in Uganda nel 1937 in una donna che aveva febbri altissime.  COME AVVIENE IL CONTAGIO: LA ZANZARA CULEX Il principale vettore è la zanzara: il contagio aumenta con le piogge e le alte temperature, cioè tutte le volte che questi insetti trovano un ambiente favorevole. La zanzara Culex è il genere più rischioso: si tratta del più grande degli insetti appartenenti ai Culicidae. Questo tipo di zanzara è la più pericolosa succhiatrice di sangue e porta tutta una serie di malattie, tra cui encefalite giapponese e filariasi. I maschi delle zanzare Culex sono innocui, mentre le femmine per sviluppare le uova succhiano il sangue soprattutto dei volatili e dei mammiferi vari.  Le dimensioni di questo insetto possono essere anche di oltre un centimetro. La zanzara femmina culex succhia ripetutamente in sangue ed è spesso in volo: questo scatena un contagio molto più facile.  SINTOMI E INFEZIONE I soggetti con dei deficit del sistema immunitario sono i più esposti alla febbre del Nilo Occidentale. Dopo la puntura infetta, possono passare fino a 21 giorni prima che si manifestino i sintomi. Febbre, mal di testa, linfonodi ingrossati, vomito e sfoghi cutanei sono i segnali più ricorrenti. “Per molti dopo questi sintomi non accade nulla, ma nei soggetti più anziani le cose possono degenerare. Una persona su 150 può avere sintomi più gravi: febbre alta, forti mal di testa, torpore, convulsioni, paralisi e coma- afferma l’infettivologa dell’Asl leccese, Annalisa Bascià - Questo virus può creare encefalite letale, anche nei bambini. Nel Salento non esiste un allarme virus West Nile, ma il sistema sanitario nazionale comunque monitora la situazione”. Nei casi più gravi bisogna andare in ospedale dove vengono somministrati fluidi intravenosi e respirazione assistita. Nella maggior parte dei casi, invece, si guarisce naturalmente da questo virus.  PREVENZIONE “Non esiste il vaccino contro la febbre West Nile: la prevenzione consiste soprattutto nell’evitare punture di zanzara attraverso delle speciali repellenti – spiega l’infettivologa, Annalisa Bascià dell’Asl di Lecce - Ci sono delle sperimentazioni per introdurre dei vaccini, ma la ricerca deve ancora testarli”. Repellenti, zanzariere alle finestre, eliminare acqua stagnante ed evitare luoghi dove proliferano le zanzare: sono queste le accortezze da avere, soprattutto se si è in compagnia di bambini piccoli o anziani.    Gaetano Gorgoni

Potrebbeinteressarti